LA MISSION
CURARE SENZA NUOCERE
Il principio fondamentale affermato nel giuramento ippocratico è “curare senza nuocere”, ovvero ridare la salute al malato senza provocare danni.
“ L’essere umano è un tempio e come tale va curato e rispettato, sempre ” (*)
Scuola di Atene di Raffaello, 1510 ca., affresco, Città del Vaticano = La Scuola di Atene si presenta come una celebrazione della sapienza antica: riassume la storia del pensiero filosofico centrato attorno alle posizioni di Platone – raffigurato al centro sulla sinistra, che con il dito verso l’alto sta ad indicare il mondo delle idee, l’iperuranio, situato oltre i cieli – e di Aristotele – raffigurato al centro sulla destra, che punta il dito verso lo spettatore ad indicare l’unica realtà esistente, le idee immanenti nelle cose stesse.
FILOSOFIA OLISTICA
APPROCCIO CLINICO GLOBALE AL PAZIENTE
Il Dott. Sergio Ceravolo, nella sua professione di Medico Omeopata ad indirizzo Unicista, ha un approccio olistico e sistemico al malato e alla malattia, promuove una Medicina che curi il malato e prevenga le malattie agendo sulle cause interne ed esterne, non solo sui sintomi.
Dopo decenni di studi e oltre 35 anni di esperienza clinica, con pazienti affetti dalle più svariate patologie e problematiche di salute, si sono consolidate le mie convinzioni e sono arrivato alla conclusione che più che una medicina alternativa esiste una sola arte medica che si è affinata e sviluppata in secoli di ricerche ed esperienze, che utilizza il meglio delle attuali conoscenze della Biomedicina e delle Medicine Non Convenzionali in maniera integrata verso una sintesi armoniosa e una visione d’insieme che si deve basare sempre sull’evidenza clinica dei risultati terapeutici. Quindi, esiste solo una medicina olistica, sistemica e integrata.
La Medicina Omeopatica è a pieno titolo una medicina olistica e sistemica perché da sempre ha fatto propria la visione unitaria dell’uomo. Pur riconoscendo che l’organismo umano è formato da cellule, tessuti, organi, apparati, con le loro funzioni e sottofunzioni più o meno notoriamente interconnesse, non ne condivide la semplicistica, meccanicistica separazione e suddivisione. Afferma in maniera vigorosa che l’organismo umano è e funziona come “un tutt’uno integrato” che pur essendo un sistema biologico complesso va considerato sempre in maniera unitaria-globale, in costante e reciproca interazione dinamica con gli altri livelli di esistenza dell’essere umano: l’emozionale-psichico e il mentale-spirituale.
Di conseguenza, l’Omeopatia ha una visione unitaria della malattia: le varie cause patologiche, come anche la perturbazione, la disarmonia e lo squilibrio, si ripercuotono sull’intero sistema – sull’essere umano nella sua globalità – e si manifestano con segni e sintomi a livello mentale, emozionale e fisico. Nello stato di malattia l’uomo si ammala nella sua globalità e complessità, non solo in quel determinato organo, né in quella sola funzione cellulare, subcellulare o molecolare. In breve, possiamo dire che lo stato e il grado di salute o di malattia dell’essere umano possono e devono essere valutati da un esame unitario, globale e individuale.
Uno dei “ponti” di collegamento, confronto e dialogo costruttivo tra Medicina Ufficiale Accademica e Medicina Omeopatica è la PNEI – la moderna Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia – che ha ampiamente dimostrato che il nostro organismo funziona in network e non ci sono funzioni isolate di organi e apparati. Studi recenti confermano una visione integrata e interconnessa di funzionamento di quattro importanti organi e funzioni: la mente (Psico), il sistema nervoso (Neuro), il sistema endocrino (Endocrino) e il sistema immunitario (Immunologia). Le interazioni tra organi e funzioni non si limitano solo a questi quattro sistemi, ma sono molto più ampie e complesse. Basti pensare alla Medicina Psicosomatica che da decenni studia l’influenza della mente e delle emozioni sull’apparato gastroenterico, e non solo, e come fattore di scatenamento, aggravamento o concausa di molteplici malattie e sindromi cliniche. Pertanto, quando esaminiamo un malato dobbiamo prestare attenzione anche alla mente come possibile causa di malattia e di cura. In questa visione sistemica e integrata l’intestino non è solo un organo deputato alla digestione ed assorbimento degli alimenti, ma è anche considerato il secondo cervello e organo fondamentale per il normale e corretto funzionamento del sistema immunitario. L’intestino, oltre a contenere strutture immunitarie e linfatiche, è ricco di cellule nervose e innervazioni. Intestino e cervello condividono molti recettori e neurotrasmettitori che possono produrre svariate azioni e reazioni locali e a distanza, con inneschi di reazioni variabili. Più di recente si è scoperto che ci può essere anche una direzione inversa di influenze e azioni tra apparato gastroenterico, cervello ed emozioni. Quindi un asse intestino-cervello-emozioni in cui esistono connessioni funzionali che portano taluni disturbi intestinali a produrre modificazioni nel cervello e disturbi emozionali; e viceversa taluni disturbi emozionali possono tramite il cervello causare disturbi intestinali.
Altri “ponti” di auspicabile dialogo, interscambio e confronto costruttivo tra Omeopatia e Biomedicina possono e debbono essere: la biocibernetica; la teoria dei sistemi biologici; la biofisica; la fisica dei sistemi caotici; la medicina della complessità; l’introduzione di elementi di natura fisica, elettromagnetica nello studio dei sistemi biologici e dell’acqua. Su queste basi e in questi ambiti si delinea la necessità del cambio del paradigma attualmente dominante in Biologia e Medicina, per arrivare alla comprensione e dimostrazione scientifica dell’Omeopatia come medicina informazionale sistemica. Per fare questo ci sono progetti e proposte per un confronto costruttivo tra i due paradigmi: l’Omeopatia e la Medicina convenzionale. (Questi argomenti, per chi è più interessato, saranno trattati e approfonditi in altre parti del sito)
“Perdete l’abitudine di ritenere come falso ciò che ignorate, e non continuate a limitare le vostre conoscenze” (Leon Vannier, considerato il padre dell’Omeopatia francese)
PER FARE UNA BUONA MEDICINA INTEGRATA, che sia anche medicina olistica e sistemica, il medico deve conoscere bene la Medicina ufficiale, fare una diagnosi, stabilire una prognosi in progress; ma deve anche essere un medico esperto e competente in Medicina omeopatica e/o nelle altre discipline mediche e terapeutiche non convenzionali. Solo così potrà utilizzare sia le risorse della Medicina convenzionale che le risorse offerte dalle Medicine non convenzionali (MNC) per proporre il trattamento terapeutico migliore e più sicuro nel singolo paziente, dopo un’accurata e approfondita visita medica; e soprattutto eviterà di sottrarre ad un trattamento farmacologico di comprovata efficacia il malato che ne ha reale, o assoluta, necessità – “primum non nocere”.
Fare oggi bene e al meglio la Medicina Integrata significa SCEGLIERE IL MEGLIO DELLE DUE MEDICINE utilizzando il meglio delle attuali conoscenze e progressi sia della Biomedicina che della Medicina omeopatica e delle altre Medicine e terapie non convenzionali. In una logica di integrazione sinergica e personalizzata, con l’obiettivo di offrire il meglio per la cura, e possibilmente per la guarigione, della persona malata.
L’insieme variegato, complesso ed eterogeneo di metodiche mediche e di pratiche diagnostico-terapeutiche definite come Medicine complementari e alternative – nella letteratura scientifica CAM, Complementary and alternative medicines – non sono ancora ufficialmente incorporate nella moderna medicina, se non in parte sia pure crescente . Le ragioni, oramai anacronistiche, di questo mancato pieno riconoscimento sono complesse e molteplici, ma spiccano su tutte: la mancata volontà di dialogo e confronto costruttivo; i conflitti di interesse anche enormi e a vari livelli; il mantenimento del dominio culturale da parte dell’establishment medico scientifico; il pensiero unico dominante che pretende di monopolizzare la verità scientifica (di quella scienza che ha solo verità provvisorie, figlie del tempo e delle circostanze che portano a ritenerle verità assolute, intoccabili, quasi alla pari di una fede) e le metodologie in medicina – Medicina che in realtà nella sua pratica clinica in vivo sul malato è scienza, ma anche arte medica …..
Io preferisco anche la definizione di Medicine Non Convenzionali (MNC) per indicare tutte quelle metodiche mediche che si prefiggono di curare per conseguire o mantenere lo stato di salute inteso come benessere psicofisico, facendo ricorso a tecniche diagnostico-terapeutiche o a modelli interpretativi inconsueti rispetto al tipo di intervento sanitario che nel nostro Paese (e nel mondo occidentale) viene effettuato in termini statisticamente maggioritari e che costituisce pertanto la medicina convenzionale (Allopatia per i medici Omeopati). Per l’Omeopatia preferisco la definizione di medicina non convenzionale perché più neutra, meno conflittuale e può più facilmente predisporre al dialogo costruttivo con la medicina convenzionale.
Le metodiche mediche e terapie naturali che utilizzo maggiormente nella cura dei miei pazienti – nel mio studio medico di Bologna – sono: in particolare l’Omeopatia nelle sue diverse metodologie e necessità cliniche, che utilizzo in modo prevalente in tutti i pazienti e se necessario a lungo termine. Poi in situazioni contingenti, particolari, più o meno occasionali o temporanee utilizzo anche: la Fitoterapia; probiotici mirati (impropriamente denominati “fermenti lattici”) associati a correzioni delle abitudini alimentari ove necessario; immunomodulatori naturali e micoterapia con funghi medicinali, in casi particolari; oligoelementi, integratori e nutraceutici a dosaggi farmacologicamente attivi. Il tutto, NON in una logica di dare tanti diversi farmaci, preparati e rimedi in una sorta di minestrone terapeutico col solo fine di ridurre, modificare o sopprimere i sintomi morbosi o più disturbanti; ma secondo una logica sinergica, personalizzata e una visione sistemica, con l’obiettivo di recuperare la migliore salute globale possibile in quel singolo paziente.
L’OMEOPATIA: PER CHE COSA E’ MEGLIO E QUANDO E’ PARTICOLARMENTE INDICATA?
Escludendo le malattie che richiedono una terapia chirurgica, le patologie e condizioni cliniche che richiedono una terapia di urgenza e le emergenze mediche, l’Omeopatia è più o meno ben indicata ed efficace nella gran parte delle malattie e sindromi patologiche acute e croniche ove è richiesta un’appropriata terapia medica. In questi casi, come altre Medicine Non Convenzionali, l’Omeopatia può avere un ruolo di terapia complementare, di terapia alternativa, o di terapia integrativa a seconda dei casi. Approfondiremo e preciseremo meglio, in altri articoli, questi concetti (mettere link di collegamento).
In estrema sintesi l’Omeopatia è:
- Una Medicina Complementare quando viene utilizzata in modo aggiuntivo ad una terapia farmacologica che ha un ruolo di primaria importanza, o essenziale in quella specifica condizione clinica patologica del malato. Perciò è complementare, e viene prescritta con lo scopo di ridurre gli effetti collaterali del farmaco chimico, per curare alcuni sintomi secondari o disturbanti, per migliorare la qualità della vita del paziente.
- Una Medicina Alternativa quando viene utilizzata in modo alternativo ad una terapia farmacologica convenzionale perché in quella specifica condizione clinica patologica del malato può essere ben prescritta da sola in modo appropriato, sicuro ed efficace. Durante il proseguimento della cura può capitare di dover usare occasionalmente un farmaco ufficiale, in situazioni particolari e contingenti, o a scopo prudenziale. Ma la terapia omeopatica continua ad avere un ruolo primario nella cura e guarigione del paziente, con tutti i vantaggi di essere una terapia priva, o quasi, di effetti collaterali, senza effetti tossici, personalizzata e più a misura d’uomo.
- Medicina Integrativa quando viene utilizzata in modo integrativo e sinergico con una terapia farmacologica convenzionale perché in quella specifica condizione clinica patologica del malato sia l’una (la terapia farmacologica) che l’altra (i medicinali omeopatici) hanno un documentato ruolo di sommazione positiva e di potenziamento a vantaggio del paziente e dei risultati terapeutici, rispetto a quelli che si otterrebbero usando solamente l’una o l’altra. Oltre che valorizzata dall’esperienza di migliaia di medici, ci sono diversi studi ed esperienze cliniche, anche in atto, in cui la Medicina integrata dimostra la sua utilità e i suoi vantaggi. Abbiamo già trattato – vedi qui sopra – come fare una buona Medicina Integrata.
Qui di seguito un elenco – per forza di cose parziale e non esaustivo – di malattie, di sindromi e condizioni patologiche in cui la Medicina Omeopatica è meglio indicata con buoni , a volte ottimi, risultati terapeutici:
- malattie gastrointestinali, gastriti, disturbi digestivi, reflusso gastro-esofageo, stitichezza, meteorismo problematico, colon irritabile; “intolleranze alimentari”; disturbi della funzione epatobiliare e della colecisti; emorroidi e ragadi anali;
- stomatiti, infiammazioni gengivali; aftosi orale recidivante; altre patologie della mucosa della bocca e della faringe: faringiti, rinofaringiti, faringotonsilliti, tonsilliti acute e croniche, soprattutto se recidivanti;
- malattie allergiche di vario tipo, che si manifestano sia a livello respiratorio con riniti, rinocongiuntiviti, bronchiti asmatiche e asma, sia a livello cutaneo con orticaria, angioedema, dermatiti atopiche. Nelle allergie non si cerca di curare solo i sintomi, ma soprattutto di curare anche il “terreno allergico” che ne è alla base;
- altre patologie cutanee di tipo eczematoso e varie dermatiti, acne in forma lieve o moderata, herpes simplex recidivanti, herpes zooster;
- allergie ambientali e a sostanze inquinanti; intossicazioni acute e croniche; intossicazioni da farmaci; per ridurre e limitare gli effetti collaterali anche gravi ed importanti di terapie farmacologiche pesanti, o difficili da sopportare, e che il paziente è costretto a fare per malattie organiche gravi, avanzate, o che mettano in pericolo la sua vita;
- le più comuni malattie da raffreddamento specie quando sono frequenti e condizionanti; malattie delle vie respiratorie alte e medie catarrali, specie se virali, acute, croniche e recidivanti e che si manifestano come otiti, ototubariti, riniti, rinosinusiti, sinusiti, laringiti, tracheobronchiti, bronchiti;
- patologie e dolori osteo-articolari e muscolo-tendinei: artrosi, artrite, tendinopatie; traumi contusivi e discorsivi; supporto alla cura e consolidamento delle fratture ossee; supporto per il recupero dopo un intervento chirurgico;
- debolezze e deficit immunitari, alterazioni del sistema immunitario di vario tipo;
- affezioni urogenitali maschili, prostatiti, ipertrofia prostatica;
- malattie uro-ginecologiche, cistiti recidivanti, vaginiti recidivanti (ovvero frequenti e condizionanti); disturbi delle mestruazioni; sindrome premestruale; disturbi endocrini;
- particolarmente indicate sono le cure omeopatiche anche a supporto dei disturbi fisici e psicoemotivi legati alla menopausa – in questo caso l’Omeopatia può essere per lo più usata da sola, o anche in associazione con la Fitoterapia;
- particolarmente indicata in gravidanza sia a supporto che per i disturbi più comuni, e per alcune patologie che possono insorgere durante la gravidanza – questo perché i medicinali omeopatici sono assolutamente sicuri, privi di effetti collaterali e nocivi e assolutamente non tossici, a patto che siano prescritti da medici esperti e competenti in Medicina omeopatica. Può essere utilizzata in modo complementare o integrativo per la preparazione al parto, nei disturbi del post- partum, nel periodo dell’allattamento;
- sindrome fibromialgica, fibromialgia – da patologia relativamente rara, negli ultimi anni sta diventando sempre più frequente; sindrome da stanchezza cronica; malattie psicosomatiche, somatizzazioni varie; disturbi vari da stress e patologie correlate allo stress nervoso; disturbo post traumatico da stress;
- disturbi del sonno, insonnia; ansie; sindromi ansioso-depressive; disagi emotivi; depressioni; fobie, malattia da attacchi di panico;
- l’Omeopatia in Pediatria – Nei bambini l’omeopatia è particolarmente indicata ed efficace. C’è una lunga e consolidata esperienza clinica nella cura delle principali patologie delle vie respiratorie, otorinolaringoiatriche, gastrointestinali, allergiche; nelle malattie esantematiche; in altre malattie più tipiche dell’infanzia. Bambini che si ammalano in continuazione, che hanno recidive frequenti e ingravescenti, che diventano sempre più deboli e vulnerabili, con un sistema immunitario indebolito e ridotte capacità reattive a far fronte anche a normali o banali malattie, che sono costretti ad assumere frequentemente antibiotici, antinfiammatori, antipiretici, cortisonici, broncodilatarori, mucolitici, antitussigini, antistaminici, altri farmaci antiallergici e quant’altro, con tutti gli effetti collaterali ad essi collegati – bambini che in queste condizioni di salute più o meno indebolita, a volte precaria, sono sempre più frequenti: chissà perche? – Ebbene, questi bambini curati con medicinali omeopatici, per un periodo più o meno lungo a seconda dei casi, associati eventualmente a probiotici mirati, immunostimolanti / immunomodulatori naturali e modifiche dell’alimentazione sbagliata per quanto possibile, rifioriscono e progressivamente recuperano un buono stato di salute. Man mano che le cure proseguono si ammalano sempre meno e guariscono prima, per una migliorata e più efficace capacità reattiva e di auto guarigione. Migliorano progressivamente lo stato di salute fisica e generale, a cui corrisponde spesso un miglioramento dello stato psico-emozionale. Quindi avranno sempre meno bisogno di farmaci antibiotici, antinfiammatori, cortisonici e broncodilatatori, che saranno usati quando necessario, o in situazioni intercorrenti che ne indicano l’uso prudenziale (“primum non nocere”). Ma, in tempi più o meno brevi, si può arrivare a non dover usare più questi farmaci, o a usarli solo occasionalmente, bastando solo la cura omeopatica per il consolidamento e mantenimento dei risultati terapeutici ottenuti. L’Omeopatia nei bambini è anche indicata e più o meno ben efficace: nei disturbi della dentizione; nei disturbi del sonno; nelle problematiche caratteriali e comportamentali; nell’agitazione psicomotoria; nei disagi psicoemotivi; nelle paure e insicurezze condizionanti e altre problematiche.
- Vi sono, infine, tutta una serie di malattie importanti, avanzate e anche gravi, o con prognosi severa, in cui sarà il medico a valutare, caso per caso, il possibile ruolo dell’Omeopatia, e/o di altre terapie non convenzionali, come terapia complementare o integrativa in associazione alla terapia farmacologica convenzionale. Tutto ciò in accordo col paziente e col suo consenso informato, dopo che gli sono stati chiaramente illustrati le possibilità, i limiti e i termini di appropriatezza del trattamento terapeutico proposto.
(*) Ippocrate (460-370 a.C.) padre fondatore della Medicina, in questo aforisma ha utilizzato le parole corpo umano, io preferisco pensare che si riferisse all’essere umano nella sua globalità.